lunedì 10 agosto 2015

Il mito del Trading Online




Quante volte navigando sui siti internet trovate pubblicità che vi suggeriscono di fare trading online? Pubblicità che vi promettono facili guadagni con poche ore di lavoro? Basta solo registrarsi, effettuare un deposito e addirittura vi danno un bonus gratis.

Oramai sono ovunque, questi banner pubblicitari dominano siti e blog promettendo centinaia o migliaia di euro di guadagni senza la necessità di alcuna conoscenza finanziaria. Ecco, questo è proprio ciò che intendevo in uno dei post precedenti 'Speculator or value investors? why value value?', nel quale dicevo che le persone sono affamate dai soldi facili. Il problema è che se si va allo sbaraglio si rischia di perdere tutto. Molti miei amici, senza alcuna conoscenza della materia, quando gli ho detto che facevo virtual trading, loro stessi mi dissero che ci volevano provare o che ci stavano provando. Fin che fai trading virtuale è un conto, ben diverso è quando lo fai davvero e non sai cosa stai facendo o come funziona. Ad ogni modo è il concetto di base che è sbagliato. Anche se non stai utilizzando davvero i tuoi soldi, rischi di convincerti di essere bravo perchè magari vedi che guadagni (per pura fortuna), quindi decidi di provarci investendo i tuoi risparmi. Fino ad allora eri rilassato perché non utilizzavi soldi veri, ma ora che stai rischiando veramente ti può prendere il panico e questo si aggiunge alla tua impreparazione nell'affrontare la situazione.

Però non è illegale utilizzare questi siti anche per chi non sa come funziona la borsa o non sa come valutare le azioni, quindi uno è liberissimo di farlo. In queste situazioni ci si avvicina al gioco d'azzardo. Si rischia tanto per guadagnare tanto se va bene e perdere tutto se va male. Magari colui che sta investendo non sa nemmeno cosa significhi diversificare o la differenza tra un'azione ed una obbligazione, ma utilizza il suo denaro per acquistarle. Non è cosciente del fatto che ha appena comprato un pezzetto di un'azienda nel primo caso ed un pezzetto del debito nel secondo. Questo pseudo-investitore spera che ciò che ha acquistato aumenti il proprio prezzo nel giro di poco tempo, per monetizzare e portare a casa il guadagno. Non gli interessa minimamente ciò che ha comprato, vuole solo guadagnare, speculare, fare soldi.

Altro problema. Questi piccoli investitori, che investitori non sono, hanno possibilità finanziarie limitate, quindi i costi di transazione possono rivelarsi onerosi, in termini di percentuale, sul totale investito.







Come detto prima, non sanno cosa sia o come attuare una buona diversificazione. Rischiano di mettere tutte le uova nello stesso paniere. Se il mercato è in una fase di tensione a fine giornata si rischia di vedere il conto in rosso. Questi "investitori" si spaventano e nell seduta in corso o in quella successiva cominciano a vendere all'impazzata, provocando una spirale di vendite e i prezzi crollano ancora di più.

Questo è proprio ciò che è accaduto in Cina in queste settimane. Il governo ha varato piani che incentivassero i singoli risparmiatori ad investire in borsa. Questi, addirittura, si indebitavano per poter speculare, aumentando la propria leva e di conseguenza il proprio rischio. Nel momento in cui alcuni hanno cominciato a disinvestire e nel momento in cui sono usciti i dati macroeconomici cinesi, i quali erano più bassi della aspettative degli analisti, i prezzi hanno cominciato a flettere e tutti sono corsi a vendere. Il valore fondamentale di ciò che si aveva in portafoglio non veniva minimamente considerato ed il comportamento degli operatori era verso un'unica direzione. Il comportamento imitativo è dato. In questi casi i miliardi di euro che vengono immessi nel mercato da questi piccoli operatori si muovono tutti in un'unica direzione ed i pochi contrarians non riescono a mantenere stabili le quotazioni. Il risultato è che nessuno fa proprie valutazioni, ma si seguono le major. Se tutti comprano anche loro compro, se tutti vendono anche loro vendono. I fondamentali vanno a farsi friggere.

Se un neofita volesse investire deve farlo con l'aiuto di qualcuno. Non utilizzare i "Manual for Dummies". Chiunque li compri oltre ad essere un dummies è anche un boccalone. Il piccolo investitore dovrebbe cercare qualcuno DI CUI FIDARSI al quale affidare il proprio patrimonio. Il proprio banchiere di fiducia, un amico fidato, un parente, ecc... Il problema qui potrebbe essere trovare questa persona, ma questo un altro discorso.

Il succo di tutto questo discorso è che i soldi non cadono giù dagli alberi e di certo non esistono manuali che ti insegnano come farli. La speculazione è diventata di moda e sfido chiunque a sostenere il contrario. La possibilità di soldi facili viene pubblicizzata in ogni angolo del web e dei principali media, senza tenere in considerazione chi raggiunge questa pubblicità. Se uno va in banca e vuole aprire un conto per speculare sull'oro attraverso i futures non glielo fanno fare se non ha una certa cultura o esperienza, mentre lo può fare se fa tutto per conto suo attraverso una delle miriade di siti che te lo propongono. Ognuno può decidere liberamente cosa fare dei propri sol
di, ma se davvero te li vuoi giocare tutti in borsa per me sei davvero cretino. Il termine 'giocare' non è casuale, perchè davvero li stai giocando come se fossi al casinò o alle macchinette. Stai solo rischiando di buttare via soldi che hai guadagnato con fatica e magari risparmiato in molti anni. Il consiglio è di non farsi prendere dalla foga, ma investire in modo consapevole, sapendo esattamente quello che fai o sapere a chi affidarli. Coloro che sono dall'altra parte non aspettano altro che avere di fronte investitori con le tasche gonfie, proprio come in una bisca clandestina. Ma dopotutto, questo è solo il consiglio di un piccolo studente di finanza.



Lo studente, Matthew Shod


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