venerdì 3 luglio 2015

Il rapporto tra ROIC e rischiosità dell'impresa

Partiamo dall'inizio. Per lungo tempo nella valutazione delle imprese ci si è concentrati solamente sulla ricchezza prodotta in senso lato, gli utili e i dividendi, senza tener conto se quello che si stava producendo era davvero sufficiente al soddisfacimento di tutti gli stakeholders. Poi si è passati al concetto di creazione di valore: creazione di ricchezza al netto di tutta una serie di fattori, rischio in primis. Come mi hanno insegnato, l'Economic Profit è una misura di profitto in senso economico che calcola il risultato della gestione al netto di tutto, anche della remunerazione equa dei conferenti di capitale. Bene. Una misura specifica di Economic Profit è l'EVA (Economic Value Added) "creata" da Stern Stewart & CO, una società di consulenza americana che ha brevettato questo metodo di calcolo. Secondo tale formula, vi è creazione di valore se il ritorno sul capitale investito (ROIC) è maggiore del costo medio ponderato del capitale (WACC), tenuto conto dell' Invested Capital. Ora, se il ROIC è inferiore al WACC vi è distruzione di valore e l'impresa in questione dovrebbe ricercare progetti di investimento con un ritorno superiore al WACC. Viceversa, se il ROIC è maggiore del WACC vi è creazione di valore e l'impresa dovrebbe aumentare il capitale investito per creare ancora più valore.

Arriviamo al punto cruciale della questione. Se l'impresa vuole creare valore, deve avere in portafoglio progetti ad alto ROIC. Come si calcola il ROIC? Un parametro di redditività operativa (NOPAT) diviso il Capitale Investito. Il fattore rischio non compare. Quindi se l'impresa ha un ROIC inferiore al WACC dovrà aumentare i ritorni sul capitale investito e questo vuol dire necessariamente aumentare la rischiosità dei progetti futuri o sostituire i progetti in portafoglio con progetti più rischiosi. Se l'impresa aumenta la rischiosità media del suo attivo, gli stakeholders dovranno richiedere un premio per il rischio maggiore. Questo implica che il COE aumenterà (può anche non aumentare, a mio avviso, se gli amministratori della società sono anche gli azionisti e, per esempio, se l'impresa non è quotata), cosiccome il COD, secondo il canale del premio per la finanza esterna. Tutto ciò si riflette su aumento del WACC, il quale potrebbe rimanere superiore al ROIC o diventare ancora maggiore. Ergo, un aumento del ROIC, che equivale ad una aumento della rischiosità dei progetto dell'impresa, e quindi del suo attivo, PUO' non essere giustificata se l'obiettivo è la creazione di valore.
Questo è quella che mi viene da pensare dato che il rischio è si considerato nella formula, ma non in tutti i parametri che la compongono. Non so se questo possa essere esclusivamente un caso di scuola o meno, ma è certo che molti utilizzano questa metodologia. Probabilmente nel mio ragionamento c'è qualche errore, ma se il fattore rischio nel ROIC non compare mentre nel WACC si, a mio avviso potrebbero esserci distorsioni.


Lo studente, Matthew Shod


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