martedì 23 giugno 2015

EURO: Pro o Contro?




Non sono ancora riuscito a farmi bene un'idea se continuare a rimanere nell'euro possa essere 'cosa buona e giusta'. Molti personaggi autorevoli, da giornalisti a economisti, da capi di stato a professori universitari ritengono fermamente che ABBIAMO BISOGNO dell'Euro. Ad ogni modo, non mancano i contrarians, fermamente convinti che continuare a rimanere in questo macro-progetto europeo, unico nella storia, non sia affatto una buona idea.

Ripeto, per quanto mi riguarda non riesco proprio a farmi un'idea che possa completamente escludere l'altra. A mio avviso, uno dei problemi maggiori sarebbe il fatto che, nel caso di una ridenominazione della valuta, quale potrebbe essere il tasso di cambio? Potrebbero esserci molti problemi per tutte quelle imprese che hanno un'ampia quota del proprio passivo in mano a creditori esteri...se dovessimo tornare alla Lira, quanto aumenterebbe il loro debito in valuta nazionale? D'altronde, le imprese di cui stiamo parlando sono principalmente coloro che hanno una buona quota dei loro ricavi che viene generata all'estero, quindi la ridenominazione potrebbe non avere quegli effetti fatali.

Altra cosa che mi viene da pensare è: quante sono le imprese italiane che dall'inizio dell'euro a oggi sono passate in mani straniere? (perché data la moneta unica tutto si gioca sull'inflazione interna, che la fa da padrona nel caso in cui un europeo voglia fare investimenti in attività reali in Italia) E quante invece straniere sono passate sotto il controllo di un'italiana? La stessa domanda potrebbe essere: quante imprese greche sono passate in mani straniere? A quest'ultima domanda mi piacerebbe molto avere una risposta, sopratutto per il fatto che la Grecia non sarebbe mai dovuta entrare nell'euro dato che, come sappiamo, il bilancio era stato manipolato in modo tale da avere i requisiti minimi (che già erano molto bassi) per entrare nell'UEM.

Lo stesso discorso, l'ho fatto con un americano che ho conosciuto durante una breve esperienza negli USA. Questo signore ha lavorato anche per il governo americano e per me è stata davvero una bella esperienza parlare con lui. Una cosa mi è rimasta impressa in modo particolare nel suo discorso. Mi disse che fino a quando la Germania aveva i franchi, in USA si vedevano pochissime auto tedesche. Dopo la stabilizzazione dell'Euro le auto tedesche in America erano ovunque. Tutti ne avevano una. Poi ha proseguito parlando della Grecia, facendo l'esempio degli yogurt. Con la dracma gli yogurt greci erano molto competitivi, ma col passaggio all'euro sono diventati molto cari sui mercati internazionali. Ora non so come sia composto il PIL greco in termini di diversificazione di prodotto, quanto sia composto da beni tradable e non-tradable, però nel momento in cui la valuta greca ha avuto una rivalutazione così grande, non credo che l'export ne abbia giovato molto. Al contrario le esportazioni della Germania sono esplose. BAH...

Però la creazione di un mercato con un'unica moneta non si può negare abbia i suoi vantaggi. Tutto quello che concerne un' area monetaria ottimale l'Europa ce l'ha, in teoria. Pur rimanendo un'area prettamente bancocentrica rispetto agli Stati Uniti, segnali di integrazione dei mercati finanziari azionari si stanno avendo, anche se molto lentamente. Invece l'integrazione dei mercati bancari sono stati molto più veloci, in particolare quelli del wholesale funding e, a mio avviso, la cosa potrebbe implodere se si tornasse alla monete nazionali precedenti. I prezzi sono diventati molto più trasparenti e le scelte molto più semplici e oculate. Però non hanno tenuto molto in considerazione il fatto che nel caso in cui ci sia uno shock prettamente interno, la politica monetaria unica della BCE può avere effetti diversi da paese a paese, con evidente rischio di perdita della credibilità. Altro fattore da considerare è il trasferimento dei fattori produttivi da un paese al'altro, in modo da redistribuire la produzione. E' esattamente ciò che sta avvenendo con le fughe di cervellli ma le implicazioni e ciò che si potrebbe dire su questo sono enormi, quindi non mi dilungherei.

Dal mio discorso sembrerebbe che sia fortemente contro. Beh, diciamo che vedo più il lato negativo della cosa attualmente, anche se non sono definitivamente convinto che stare nell'euro sia negativo. Gli enormi cambiamenti che abbiamo visto dai primi anni duemila ad oggi non sono stati tutti negativi. Bisogna solo cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno anche perché o si è fermamente convinti che l'euro ci stia rovinando e agire di conseguenza (come?) oppure si cerca di cavalcare l'onda del momento e sfruttare potenziali opportunità nascoste che si celano dietro l'angolo. Ad ogni modo, il mondo è grande e non siamo mica obbligati a rimanere in questo paese giusto?




Lo studente, Matthew Shod

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